Autore : Arthur C. Clarke
Letto da : Arthur Gordon Pym
Quando : Febbraio e Marzo 2024
Voto : 6/7
Commento :
Forse sono troppo severa, perché alla fine mi è piaciuto, ma lo ho trovato lentissimo e a tratti noioso.
L'argomento è interessante e stimolante, ma viene trattato con freddezza ingegneristica: la costruzione di un elevatore spaziale in un preciso punto dell'equatore terrestre.
Clarke spiega nel dettaglio l'ambientazione del romanzo: l'isola di Ceylon e un famoso sito archeologico dove sorgeva una fortezza monastero.
Tutto questo sarebbe interessantissimo e gustoso, ma non mi è sembrato ben riuscito il modo in cui ha mescolato nell'intreccio i due temi principali, ovvero la progettazione e costruzione dello space elevator & il sito in cui "deve" essere costruito, ovvero l'antichissimo monastero.
Si perde un po' in sottotrame politiche e soprattutto manca di azione.
Infatti la parte migliore mi è parsa la fine, quando finalmente succede qualcosa di avventuroso e spaziale.
Chiaramente Clarke voleva enfatizzare la superiorità della tecnologia e del progresso sulla religione, però lo svolgimento mi ha deluso.
Benino per l'idea ma non posso fare a meno di pensare che la penna di un Simmons avrebbe usato lo stesso materiale con esiti migliori e appassionanti.
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Sigiriya
(Taprobane nel romanzo)
bene lo leggerò prossimamente, anche se in effetti sembra lento e noioso
RispondiEliminaSono curiosa di sapere se ti piacerà
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