lunedì 26 novembre 2018

I segreti di New York



















Autore : Corrado Augias
Letto da : Giuli
Quando : Novembre 2018
Voto : 8


Commento : Anche i Segreti di New York riservano molte curiosità, aneddoti, storie interessanti e poco conosciute sulla metropoli americana che visiterò presto. Augias mi piace sempre, anche quando parla di personaggi sconosciuti o retroscena dimenticati, è un grande storyteller.
Belli soprattutto i capitoli sulla Statua della Libertà, sugli italiani che hanno fatto la storia come Meucci,Garibaldi,Sacco e Vanzetti, Fiorello La Guardia, e su Poe che per poco tempo ha abitato a N.Y.
Peccato che il libro è del 2000 quindi non aggiornatissimo, e anche fin troppo breve.
Comunque interessante e di ispirazione : Augias spinge sempre all'approfondimento e alla riflessione personale.
Letto a casa e a Berlino.

martedì 20 novembre 2018

The Terror (2)



















Autore : Dan Simmons
Letto da : Giuli
Quando : Ottobre - Novembre 2018
Voto : 10


Commento : A distanza di 4 anni e mezzo rileggo il romanzo di Dan Simmons che ricostruisce il mistero della spedizione delle navi britanniche Erebus e Terror alla ricerca del mitico Passaggio a Nord-Ovest.
Avevo visto da poco la serie tv, che mi aveva lasciato un poco insoddisfatto... se da un lato ricreava bene la solitudine, l'angoscia, il freddo glaciale e la vita sulle navi bloccate dai ghiacchi, dall'altro non rendeva a sufficienza il lato soprannaturale, e la presenza sempre incombente della Creatura dei ghiacci.
Ho approfittato della nuova edizione del romanzo finalmente col titolo originale, e l'ho letto abbastanza in fretta considerato che sono quasi 800 pagine. E di nuovo mi sono ritrovato immerso nel gelo, bloccato sul pack, tra crepacci, creste di pressione, iceberg e ghiaccio in movimento, tra le immani fatiche dei marinai sulle navi, o sul ghiaccio trascinando per miglia le barche pesantissime e le tende bagnate, sempre con i vestiti ghiacciati addosso, con la costante minaccia del Tuunbaq, la divinità dei ghiacci temuta e adorata dagli esquimesi.
Tutti i protagonisti rimangono impressi, resi benissimo nella loro cieca ossessione per la ricerca del Passaggio, o nella determinazione per rimanere in vita, o nel rispetto e gentilezza verso i compagni, o nella stupidità e cupidigia anche in queste condizioni impossibili.
Impossibile non ammirare il popolo esquimese o il capitano Crozier, impossibile non odiare Cornelius Hickey...personaggi indimenticabili.
Alla seconda rilettura The Terror mi è piaciuto ancora di più, salendo da 9,5 a 10, e diventando in assoluto uno dei miei libri preferiti di tutti i tempi.

domenica 18 novembre 2018

Time and Again by Jack Finney







Autore : Jack Finney
Anno Pubblicazione: 1970
Letto da : Arthur Gordon Pym
Quando : Novembre 2018, Bucerias
Voto : 9

Commento :

Questo libro si aggiunge alla lista dei miei preferiti di tutti i tempi.

Time and Again, o "Indietro nel Tempo" viene in genere considerato un romanzo di fantascienza e di viaggio nel tempo, ma non è così semplice classificarlo.

Per me è prima di tutto una dichiarazione d'amore a New York City.
La metropoli non è solo lo sfondo di ambientazione del romanzo, ma ne è la vera protagonista - antica e moderna - nel 1882 e nel 1970.
Ho trovato una descrizione su internet che si addice bene a questo libro: fantascienza romantica e crepuscolare (infatti Giuli, non so se ti piacerà).

Ma andiamo con calma. Trama: il giovane illustratore Simon Morley viene arruolato per un progetto governativo segreto che lo spedisce Indietro nel Tempo.

Ebbene, normalmente ci si aspetterebbe una macchina del tempo, o un qualche ritrovato scientifico/cibernetico per poter viaggiare nello spazio-tempo, e invece - ecco la prima trovata anomala di Jack Finney - il metodo usato è l'auto-ipnosi.

Inoltre, uno dei clichè di questo filone è la ben nota regola di "non cambiare niente nel passato, non interagire"; invece Simon Morley si fa coinvolgere oltre il lecito durante il suo viaggio nel passato, ne combina letteralmente di tutti i colori!

Il romanzo strutturalmente è molto sbilanciato: la prima parte è lenta, indugia sull'addestramento di Simon; la seconda parte è dinamica, piena di avvenimenti, ci lascia col fiato in sospeso per interi capitoli.
Le prime 150 pagine sono una prova per il lettore: molti abbandoneranno il libro, perchè sembra che non succeda mai niente, ma se riuscirete a resistere, la trama vi riserverà un incredibile intreccio.

Il libro è corredato di illustrazioni e foto - Simon è un grafico - e questo ci aiuta, insieme alle lunghe e dettagliate descrizioni, a immergerci completamente nella New York del 1882.

Ancora una volta, siamo di fronte alla dicotomia passato = gioia di vivere, piaceri semplici ma più vividi -vs.- presente/futuro = guerre, apatia, noia.

E' un libro fortemente nostalgico, invernale, introspettivo.

Ed è il libro citato da nientepopodimeno che Stephen King in chiusura di 22/11/63:
"Jack Finney, one of Americas's great fantasists and storytellers [...] wrote Time and Again, which is, in this writer's humble opinion, THE great time-travel story."


Tutto il resto che si possa dire è superfluo, a voi la lettura.

domenica 4 novembre 2018

The Lincoln Hunters by Wilson Tucker







Autore : Wilson Tucker (USA)
Data pubblicazione: 1958
Letto da : Arthur Gordon Pym
Quando : Ottobre 2018, Bucerias
Voto : 7,5

Commento :

Ho scoperto questo libro perchè viene citato da Stephen King in 22/11/1963, dove il protagonista arriva nel passato nel 1958, anno di pubblicazione di The Lincoln Hunters, e mentre aspetta il 1963, legge questo libro.

Si tratta di un piccolo classico della letteratura di viaggio nel tempo.
Il punto di partenza è un futuro non proprio gradevole, gli USA del 2578, un mondo dove gli archivi storici sono andati perduti e la conoscenza del passato è scarsa.
Per questo esiste la società Time Researchers, che si occupa di inviare i Personaggi, persone appositamente addestrate, indietro nel tempo per recuperare questa o quella informazione sul Passato.

La missione del romanzo è la seguente: tornare nel 1856 per registrare il famigerato "discorso perduto" di Abraham Lincoln, una entusiasmante arringa contro la schiavitù che in effetti non venne mai tramandato.
Sembrerebbe un incarico di routine per Benjamin Stewart, il Personaggio protagonista, ma le cose iniziano ad andare storte.

Senza svelare troppo la già breve trama, l'opera è interessante, oltre che per il sempre gustoso argomento dei viaggi nel tempo, per il confronto storico e politico tra le due nazioni, quella del 2578 e quella del 1856.
L'autore in poche pagine ci trasmette un quadro piuttosto negativo dei futuri USA, mentre il mondo del passato è, anche se grezzo e pericoloso, quasi idilliaco e più desiderabile.
Proprio come in 22/11/63 (King palesemente deve qualche spunto a questo romanzo), il protagonista ci racconta che nel passato l'aria è più profumata, il cibo è più saporito e la vita è più degnamente vivibile.
Una critica del progresso quindi, ma anche un richiamo all'importanza della Storia e del Passato.

Non manca un paradosso temporale, importantissimo ai fini della trama ma che l'autore sceglie di non spiegare, lasciando il finale quasi sospeso.

In definitiva un romanzo forse troppo breve, ma di piacevole svago perchè non sofisticato, un classico della fantascienza USA anni '50.