Autore : Jack Finney
Anno Pubblicazione: 1970
Letto da : Arthur Gordon Pym
Quando : Novembre 2018, Bucerias
Voto : 9
Commento :
Questo libro si aggiunge alla lista dei miei preferiti di tutti i tempi.
Time and Again, o "Indietro nel Tempo" viene in genere considerato un romanzo di fantascienza e di viaggio nel tempo, ma non è così semplice classificarlo.
Per me è prima di tutto una dichiarazione d'amore a New York City.
La metropoli non è solo lo sfondo di ambientazione del romanzo, ma ne è la vera protagonista - antica e moderna - nel 1882 e nel 1970.
Ho trovato una descrizione su internet che si addice bene a questo libro: fantascienza romantica e crepuscolare (infatti Giuli, non so se ti piacerà).
Ma andiamo con calma. Trama: il giovane illustratore Simon Morley viene arruolato per un progetto governativo segreto che lo spedisce Indietro nel Tempo.
Ebbene, normalmente ci si aspetterebbe una macchina del tempo, o un qualche ritrovato scientifico/cibernetico per poter viaggiare nello spazio-tempo, e invece - ecco la prima trovata anomala di Jack Finney - il metodo usato è l'auto-ipnosi.
Inoltre, uno dei clichè di questo filone è la ben nota regola di "non cambiare niente nel passato, non interagire"; invece Simon Morley si fa coinvolgere oltre il lecito durante il suo viaggio nel passato, ne combina letteralmente di tutti i colori!
Il romanzo strutturalmente è molto sbilanciato: la prima parte è lenta, indugia sull'addestramento di Simon; la seconda parte è dinamica, piena di avvenimenti, ci lascia col fiato in sospeso per interi capitoli.
Le prime 150 pagine sono una prova per il lettore: molti abbandoneranno il libro, perchè sembra che non succeda mai niente, ma se riuscirete a resistere, la trama vi riserverà un incredibile intreccio.
Il libro è corredato di illustrazioni e foto - Simon è un grafico - e questo ci aiuta, insieme alle lunghe e dettagliate descrizioni, a immergerci completamente nella New York del 1882.
Ancora una volta, siamo di fronte alla dicotomia passato = gioia di vivere, piaceri semplici ma più vividi -vs.- presente/futuro = guerre, apatia, noia.
E' un libro fortemente nostalgico, invernale, introspettivo.
Ed è il libro citato da nientepopodimeno che Stephen King in chiusura di 22/11/63:
"Jack Finney, one of Americas's great fantasists and storytellers [...] wrote Time and Again, which is, in this writer's humble opinion, THE great time-travel story."
Tutto il resto che si possa dire è superfluo, a voi la lettura.
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